giovedì 18 febbraio 2016

RECENSIONE #8 ~ Doppio Sogno di Schnitzler

Buongiorno a tutti lettori ♥
Oggi sono felicissima: ho cambiato i mobili in camera mia e in questi giorni sono venuti a montarli, adesso è completamente diversa e ho una libreria stupenda! *-*
Voi invece come state? Cosa avete fatto/letto di bello in questi giorni?
Io, con i lavori avuti in casa, non ho avuto molto tempo per dedicarmi al blog... Ma oggi finalmente posso parlarvi di un libro che ho finito di leggere giusto ieri, libro col quale ho iniziato la sfida "Bookopoly".  Il libro in questione è Doppio Sogno di Arthur Schnitzler.

Se il titolo potrebbe non dirvi nulla, sicuramente conoscerete invece Eyes Wide Shut, il film del genio assoluto Stanley Kubrick che, nel 1999, ha creato questa meravigliosa trasposizione cinematografica del libro di Schnitzler.
Ma andiamo con ordine :)







Doppio Sogno
Arthir Schnitzler


 
Genere, Classici Stranieri • Editore, Newton Compton • Collana Grandi Tascabili Economici •  Pagine, 128 • Prezzo, 6,00€ (cartaceo), 1,99€ (ebook)


Un ballo in maschera, due misteriose figure in domino rosso, uno straniero insolente, qualche parola incomprensibile e allusiva: queste apparizioni gettano, una sera, «un’ombra di avventura, di libertà e di pericolo» nella vita di un medico e di sua moglie, giovani, belli e chiusi in un’ovattata felicità domestica. Da quel momento essi entrano, senza saperlo, in un intreccio speculare di peripezie notturne tanto inverosimili da sembrare oniriche e di sogni tanto invadenti da sembrare fatti reali: e, per tutti e due, i desideri segreti occuperanno la scena, per una notte, con una violenza e una fascinazione tali che li trascineranno inermi con sé, tra la voluttà e l’angoscia. Come in un film di von Stroheim, dalla Vienna borghese e tranquilla emergono inquietanti personaggi, le maschere dilagano, si aprono porte segrete, si svelano esseri equivoci, incombono giudici oscuri e feroci. Alla fine, un fascio di fredda luce clinica illuminerà il corpo bianco ed esanime di una sconosciuta, e in essa il protagonista riconoscerà «il cadavere pallido della notte passata, destinato irrevocabilmente alla decomposizione». Non senza, però, aver anche irrevocabilmente mutato la vita del giovane medico e della sua compagna. Insieme al Ritorno di Casanova e alla Signorina Else, il Doppio sogno (1926), racconto chiaroveggente e immerso in un incanto surreale, è una delle riuscite supreme di Schnitzler, ormai sempre più spesso riconosciuto, in questi ultimi anni, come uno dei grandi narratori psicologici della letteratura moderna, per il sorprendente spessore e la temibile lucidità delle sue storie, che sembrano aver dato fin dall’inizio per sottintese le scoperte della psicoanalisi.




Schnitzler fu un medico psichiatra ed un grandissimo scrittore che visse tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Durante la sua vita si interessò molto alle scoperte di Freud e fu enormemente influenzato dai suoi lavori, soprattutto dall'Interpretazione dei Sogni. 
In origine il titolo pensato per il suo racconto era Doppelnovelle, cioè Novella Doppia; successivamente l'autore cambiò il titolo con Traumnovelle, cioè appunto Doppio Sogno. Questo titolo sottolinea il modo in cui si evolve il racconto, che narra della crisi di un matrimonio: quello del medico viennese Fridolin e sua moglie Albertine. Il racconto segue due assi narrativi paralleli, quello del sogno di Albertine e quello del "sogno a occhi aperti" del Dott. Fridolin.
Ma il titolo è anche un richiamo all'opera di Freud, Die Traumdeutuung (L'Interpretazione dei Sogni, appunto). Come scrive Giorgio Manacorda nell'introduzione al racconto
Probabilmente non è senza significato, per i rapporti tra Freud e Schnitzler, che quest'ultimo abbia scelto di intitolare il suo racconto non Doppelnovelle, ma Traumnovelle. Forse si può dire che questo racconto è la sua Traumdeutuung, il suo discorso sul sogno. 
Tuttavia il rapporto tra Freud e Schnitzler si nutre anche di critiche. Lo scrittore, infatti, sostiene che
La psicoanalisi parla di coscienza e di subconscio, ma troppo spesso trascura di considerare il medioconscio. 
Cos'è questo medioconscio? Secondo l'autore Schnitzler è una sorta di limbo, di territorio intermedio tra conscio e inconscio. Ed è proprio il territorio su cui prende origine e si evolve l'intera vicenda di Fridolin.

Il libro, infatti, racconta, nell'arco di due giorni, la storia di due coniugi che una sera, tornando a casa da un ballo in maschera, si confessano reciprocamente di essere stati attratti da uno sconosciuto durante il ballo. Da qui ha inizio la crisi del loro matrimonio, il loro allontanamento: mentre agli occhi degli altri le loro giornate sono sempre uguali e il loro matrimonio è ben saldo, in realtà dentro i loro cuori, nelle loro menti, scoppia una tempesta. Uno vivrà questa crisi colorando la realtà con le tinte del sogno, l'altra trasformando in sogno la realtà.
Quella stessa notte, Fridolin va a visitare il moribondo consigliere della Schreuvogelgasse. Successivamente, come in un sognoinizia a vagare per la città. Incontra Mizzi, una prostituta diciassettenne che gli offre la possibilità di vendicarsi contro Albertine, per il suo tradimento (anche se solo pensato). Ma trovandosi con una ragazzina, il desiderio di Fridolin si trasforma ben presto in tenerezza e attenzioni quasi paterne. Un commento della ragazza, però, gli fa notare che quella non è sua figlia, è solo una prostituta e questo suscita in lui un'improvvisa eccitazione. Cerca di avvicinarsi a lei, di abbracciarla e stavolta non lo fa in modo paterno, ma come se fosse la sua donna. Ma questa volta, Mizzi non cede e gentilmente lo allontana da sé.
Siamo in pieno medioconscio, in cui persone e personaggi possono stare per una cosa e il suo contrario: una prostituta può essere figlia e madre-moglie.
Ma la vicenda continua ad infittirsi e Fridolin inizia un'avventura a sfondo sessuale che lo porterà dalla casa d'appuntamento a partecipare, addirittura, ad un'orgia sessuale in una maestosa villa.
In questo palazzo, nel quale è potuto entrare grazie ad un vecchio amico, invitato, che gli ha svelato la parola d'ordine, si ritrova circondato da un gruppo di uomini vestiti come monaci e donne completamente nude. Tutti, però, indossano una maschera.
Il tema della maschera è centrale in questo racconto: si apre con i due coniugi che tornano da un ballo di Carnevale e adesso si ripresenta. La maschera, durante la festa nella villa, simboleggia la scomparsa di ogni regola e categoria sociale, una cancellazione dell'identità per dar spazio agli istinti animaleschi dell'uomo, alle sue passioni e ai suoi impulsi.
L'atmosfera si infittisce, diventa sempre più surreale e onirica e Fridolin si immerge in questa sorta di medioconscio, grazie al quale può scaricare la tensione e la gelosia nei confronti della moglie; può vendicarsi di lei, può finalmente tornare a sentirsi desiderato.

E non è vero che la vicenda è raccontata da due punti di vista paralleli: il doppio sogno che ci comunica il titolo non esiste. Solo Albertine racconta un sogno. Un sogno preciso, che si evolve e conclude nel giro di poche pagine, nel quale la moglie sogna di tradire il suo coniuge. Ma la vicenda di Fridolin è ben più complessa e articolata e, sopratutto, prende spunto dalla realtà.

Con grandissima maestria Schnitzler riesce a scoprire e analizzare ciò che Freud stesso scoprirà poco più avanti: l'inconscio.
Lo stesso Freud fu molto colpito dall'opera dell'autore viennese, a tal punto da aver quasi paura di lui, considerandolo una sorta di suo doppio. In una lettera gli scrive:
Io ritengo di averLa evitata per una specie di timore del sosia. Non che io sia facilmente incline ad identificarmi con gli altri, o che voglia trascurare la differenza di talento che mi separa da Lei, ma in effetti, ogni volta che mi sono immerso nelle Sue belle creazioni, ho sempre creduto di riconoscere dietro la loro parvenza poetica gli stessi presupposti, interessi ed esiti che sapevo essere miei. 


Nel 1999 il grandissimo regista Stanley Kubrick ha elaborato la trasposizione cinematografica del libro, Eyes Wide Shut. Non avevo idea che quel film derivasse proprio da questo libro e, dopo averlo detto, posso dire con certezza che non è il grande capolavoro che immaginavo: è qualcosa di più. 

Il film è fedelissimo al racconto. Non solo riporta fedelmente ogni scena, ma soprattutto attenziona in maniera morbosa ogni singolo dettaglio, creando un'opera d'arte degna del capolavoro di Schnitzler. 

Insomma, il consiglio che do a tutti è di leggere questo racconto. È molto scorrevole e ben scritto e travolge il lettore nel complicato flusso di pensieri dei protagonisti, in un modo così coinvolgente che le pagine scorrono senza che se ne possa rendere conto. E, ovviamente, se non lo aveste ancora fatto guardate il film di Kubrick!

Spero che la recensione vi sia piaciuta, non è stato facile per me scriverla: è un libro talmente complesso che merita uno studio molto profondo. Per scrivere la recensione, infatti, mi sono aiutata con l'introduzione al libro di Giorgio Manacorda e altri due siti esterni: questo e questo.

A presto lettori ♥




5 commenti:

  1. Hai scritto una bella recensione. Sul serio, talvolta recensire romanzi difficili mi manda in crisi, ma tu hai fatto davvero un lavoro egregio! Non conoscevo questo romanzo, ma conoscevo il film di Kubrick, che non ho mai visto a dire il vero (ma da fan della coppia Kidman/Cruise prima o poi lo vedrò)
    Ps: ti ho nominata a un linky party qua: http://unsoffiodiparole.blogspot.it/

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    1. Oooh, grazie del commento cara, mi ha davvero reso felice leggere le tue parole! ** Non ero molto convinta di questa recensione, perché è un libro abbastanza complesso, per cui davvero: grazie di cuore! *-*
      E grazie per la nomination al link party ^^
      Comunque, ti consiglio di vedere il film, è bellissimo. Già il semplice fatto che è di Kubrick la dice lunga xD per di più, come ho scritto anche nella recensione, è fedelissimo al libro! E poi Cruise e Kidman... una delle mie OTP di sempre! Ahahah

      Un bacione,
      Alba <3

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    2. Dimenticavo, hai incollato il link del mio blog e non quello del link party >.< XD

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  2. Ho studiato e letto quest'opera di Schnitzler l'anno scorso in letteratura tedesca. Purtroppo la professoressa non era molto brava a spiegare (anzi, il lavoro l'abbiamo fatto quasi tutto noi) e quindi Traumnovelle non mi aveva conquistata. Però da come ne parli tu, mi sa che dovrò dargli una nuova possibilità....magari in italiano! XD

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    1. Ciaooo! Ho visto solo adesso il tuo commento, scusa >.<
      Comunque... sì, ti consiglio di dargli un'altra possibilità, a me è piaciuto moltissimo! E poi, nonostante sia stato scritto circa cento anni fa, è molto scorrevole!

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