Navigando ancora in mezzo a libri, fotocopie e riassunti, oggi vi porto un'altra segnalazione (per chi aspetta altre recensioni, mi sa che dovrete attendere ancora un po' ç.ç).
Comunque, oggi ho il grandissimo piacere di presentarvi un libro che, secondo me, vale davvero la pena di leggere: I Caduti di Pietra, di Giuseppe Russo.
Nel corso del tempo sono stati pubblicati milioni di libri che parlano dell'orrore della Seconda Guerra Mondiale, ma credo che mai nessuno si sia soffermato a trattare il tema che ha tanto interessato Russo: solitamente quando si parla della Seconda Guerra Mondiale, ci si riferisce solo alle vittime che, sicuramente, sono la preoccupazione più grande! Ma non dobbiamo dimenticare che la grande Guerra ha seminato orrore e distruzione non solo tra gli uomini, ma anche nelle nostre città. Il patrimonio artistico, storico e culturale di tantissime città, sia italiane che europee è andato distrutto.
Nel suo saggio, Giuseppe Russo conduce un'analisi dettagliata di tutti i beni culturali distrutti o danneggiati in Campania tra il 1940 e il 1943.
Il suo progetto culturale, nato dalla passione che l'autore nutre per la storia, si compone di cinque libri che formano una collana denominata "Campania 1940-1943". Il primo libro, in vendita da fine Marzo 2015, è il volume generale nel quale si affrontano i temi della deturpazione storica e culturale dell'intero tessuto campano, e in particolar modo della città di Napoli.

I Caduti Di Pietra
Storia di una regione in cui cadde anche la cultura
Storia di una regione in cui cadde anche la cultura
Giuseppe Russo
Genere, Saggio storico • Serie Campania 1940 - 1943 • Editore, Photocity Edizioni • Pagine, 224 • Prezzo, 12,50€
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Il 10 giugno del 1940 l'Italia fascista entrava in guerra, persuasa da un'illusione storica e da
calcoli politico-militari totalmente errati. A Napoli, diventata uno strategico trampolino di lancio verso il
Mediterraneo, la guerra portò enormi disastri, inghiottendo non solo più di ventimila civili innocenti, ma
danneggiando e devastando per sempre una grande fetta del patrimonio storico, artistico e culturale della
città. La stessa sorte, seppur in misura minore rispetto alle tragedie della problematica città partenopea, toccò
ad altre zone della regione. Numerosi centri furono prima bombardati dagli angloamericani, poi colpiti dai
nazisti in ritirata, e successivamente usati e violentati dall'occupazione degli Alleati. Questi ultimi,
inizialmente definiti "liberatori", alla fine agirono ugualmente come un esercito d'occupazione feroce e non
meno odioso del nemico in ritirata. Gli anni della guerra, in Campania, furono tre volte più devastanti che nel
resto d'Italia. Non caddero solo militari e civili. Caddero anche le pietre angolari della nostra cultura.